LA BAND: la nostra storia |
Nell'estate 1997, alcuni giovani strumentisti dell'area dell'Alta Valsugana cominciarono per puro piacere personale a trovarsi assieme per suonare qualche brano Jazz , genere affascinante che catalizzava l'interesse di questi musicisti, di sostanziale formazione classica. Partiva così come formazione di soli fiati (ottoni ed ance), sulla falsariga di formazioni classiche, un'idea musicale che poi sfocierà più tardi attraverso cambi d'organico e di repertorio nella nascita della Sextet Quartet Jazz Band.
La prima formazione si modificò nella primavera del 1998, con la forte riduzione in numero dei fiati e con l'aggiunta di una prima sezione ritmica, formata da basso elettrico e batteria. A questo punto tale gruppo aveva un stabile organico e un definito repertorio che spaziava tra lo swing e il cool jazz: I brani più famosi degli anni '40 e '50 formavano buona parte della musica suonata, senza però tralasciare "classici" di periodi precedenti ed anche del jazz più vicino a noi. La natura di questo gruppo jazz, quintetto di fiati più sezione ritmica ovviamente influenzava molto il repertorio musicale. Parte dei pezzi che si eseguivano erano frutto di personali strumentazioni in modo tale da poter esser eseguiti dalla jazz band: far convivere strumenti ad ancia con ottoni in una formazione così piccola non era comunque una cosa molto semplice, così come riuscire a trovare un bilanciamento sulla dinamica tra batteria, basso e stumenti solisti. In pratica questa formazione era un "ibrido" tra un gruppo jazz "classico", caratterizzato da una sola voce solista accompagnata da una sezione ritmica completa, e una bigband jazzistica, con tutti i vantaggi e ma anche i problemi che ne derivavano.
Per farvi qualche esempio dei brani jazz che questa prima formazione jazz aveva nel suo repertorio: Blue Monk, Take The A Train, In the Mood, Over the Rainbow, Laura, String of Pearls, April in Paris, Moonligh Serenade, Nows the Time, Love is just Around the Corner, Girl from Ipanema, Night Train, Seems like old Time, ed altri... In più brani come Cantina (da Star Wars di J. Williams), Pink Panther, The Benny Hills Theme, che come capirete, non sono proprio di spirito jazzistico. Così sino all'autunno dello stesso anno, quando dopo una stagione ricca di soddisfazioni, tale band si sciolse per serie divergenze musicali tra i componenti.
Arrivando così nel 1999, momento in cui, sotto la spinta di alcuni musicisti che avevano partecipato al progetto della prima formazione, la voglia di ripercorrere i momenti felici dell'anno precedente fa rinascere una band, ma in una nuova forma: una nuova sezione ritmica, con novità la presenza del pianoforte e con una rinnovata sezione di fiati. Il cambiamento dell'organico ha così fatto sostanzialmente rivedere anche il repertorio, una delle cause scatenanti le divergenze che causarono lo scioglimento dell'anno precedente.
La naturale evoluzione dell'organico e il duro lavoro di studio
e preparazione dei singoli, accompagnati da alcune impreviste sostituzioni d'organico,
fanno nascere la attuale Sextet Quartet Jazz Band, che trova una sua forma definitiva
e il suo genere d'elezione nel Dixieland Jazz.
I componenti della band sono tutti dei giovani musicisti, alcuni sono studenti
universitari, altri hanno un'attività professionale, ma tutti hanno una
buona formazione alle spalle, chi conservatorio, chi scuole musicali, stage
e tanto studio individuale (che molti continuano tuttora), fanno parte di altre
grosse formazioni o di importanti gruppi anche di genere musicale diverso rispetto
a quello proposto da questo gruppo, maturando così significative esperienze
concertistiche sia in ambito locale che nazionale.
Da ricordare la partecipazione della band alle prime due edizioni del festival Jazz di Tangeri in Marocco, e a livello dei singoli musicisti a eventi del calibro di Porretta Soul Festival, Pistoia Blues Festival, Garda Trentino Jazz Festival oltre che ad altre manifestazioni in numerosi paesi europei.
In dettaglio la Sextet Quartet Jazz Band risulta composta:
sax baritono - clarinetti | David Andreatta |
sax soprano - alto | Matteo Moser |
tuba | Albino Angeli |
tromba | Alessio Tasin |
trombone | Fabrizio Carlin |
piano - banjo - voce | Lorenzo Tomaselli |
batteria - percussioni | Daniele Bisson |
<Maggiori Informazioni sui Musicisti>
Collaborano o hanno collaborato con noi, nel corso degli anni: Diego Casagranda, Francesco Biscani, Alberto Zamatteo, Raoul Terzi, Filippo Sittoni, Nicola Arnoldi, Michele Kettmaier. A tutti un sentito ringraziamento.
Il repertorio che la band propone è basato sulle pietre miliari del jazz degli anni 20, sui pezzi più famosi e conosciuti del Dixieland e del New Orleans Jazz. Vi rimandiamo qui per notizie più dettagliate.
Il gruppo ha trovato il "suo" jazz in questa musica, che meglio si avvicina alle caratteristiche peculiari della formazione: tromba, trombone, clarinetto, sax, più una sezione ritmica in cui spicca la peculiare presenza del basso tuba, così come era in realtà agli inizi del secolo nelle marching band per le strade dei quartieri di NewOreleans, al posto dello scontato contrabbasso.